7 settembre 2005
Interpretazioni
Oggi ho chiesto al signor Zingarelli cosa fosse un'emozione. E lui mi ha spiegato che l'etimologia della parola significa mettere in moto, eccitare, ma che correntemente l'uso della stessa significa un'impressione o un turbamento vivo e intenso. Non ero convinta. Allora l'ho chiesto al signor Garzanti, il quale mi ha detto che per lui è un intenso moto affettivo, piacevole o penoso, accompagnato per lo più da modificazioni fisiologiche e psichiche. Ecco, gli ho detto, lei ha ragione.
Perché io, fino ad oggi, un intenso e prolungato moto affettivo l'avevo vissuto soltanto in senso penoso. Una mancanza importante, una sconfitta bruciante. Oppure in modo positivo ma travolgente. Di certo non avevo capito il modo piacevole con cui quest'emozione ti può accompagnare nella vita, godendo di tutti gli odori, tutti i sapori, tutti i rumori, tutte le carezze, ma soprattutto tutti gli sguardi. E' un'attività sensoriale ad un livello talmente alto, che io, lassù, non c'ero mai arrivata. Poi, qualcuno più alto di me mi ha fatto salire sulle spalle, e mi ha detto: guarda, ascolta, senti, prova.
E ho scoperto come fin'allora sono stata sempre e solo infinitamente piccola.
| inviato da il 7/9/2005 alle 18:55 | |
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